Camille Claudel fu allieva, modella, amante e musa di Rodin.
Nelle foto a margine, in ordine di esecuzione, il ritratto della giovane Camille (copia in gesso da modello in argilla), una copia in marmo eseguita da uno dei numerosi collaboratori con busto e braccia "imprigionate" nel blocco di marmo, ed infine una composizione eseguita da Rodin in tarda età, in cui al giovane volto di Camille sono accostate due mani sottili e rugose, portate alla bocca. L'influenza di Camille su Rodin fu eccezionale, sia per via della carica passionale che introdusse nell'atelier, sia per la incredibile capacità scultorea, molto più "moderna" ed impressionista di quanto non fosse quella del suo maestro (basta guardare ai numerosi busti-ritratti di Rodin ante-Camille per notare la differenza). Rodin ricevette molto da Camille, ma non fu in grado di restituirle il dono ricevuto. Già impegnato affettivamente, forse spaventato dall'indole incostante di Camille, non potè ricambiare il suo amore. Camille si allontanò da Rodin, viaggiò e tentò una propria carriera artistica, ma restò sempre all'ombra di Rodin. Nelle opere di Rodin si può leggere un forte senso di colpa per la condizione di Camille. Lo stesso "pensatore", figura principale della "porta dell'inferno" (opera distrutta da Rodin alla vigilia della sua esposizione al pubblico), raffigura un uomo robusto e vigoroso, e tuttavia chiuso su sè stesso, incapace di prendere una decisione. Le tre sculture a margine ben esprimono la condizione della povera Camille: impossibilitata ad esprimere la propria arte ed isolata dal mondo, Camille trascorse gli ultimi trenta anni della propria vita in un sanatorio mentale. Alla sua morte, Rodin volle che nel proprio museo, donato in lascito alla Francia, venissero raccolte anche le opere di Camille.
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'Come la pittura, anche la scultura ha la possibilità di vibrare in mille spezzature di linee, di animarsi per via di sbattimenti d'ombre e di luci, più o meno violenti, d'imprigionarsi misteriosamente in colori caldi e freddi - quantunque la materia ne sia monocroma.'
Medardo Rosso Medardo Rosso (1858-1928) fu il principale esponente dell'impressionismo in scultura. Nato a Torino, visse e lavorò a Parigi, dove venne a contatto con il movimento impressionista. Influenze dell'Impressionismo in scultura si trovano anche nelle opere di Degas, Renoir, Rodin e Bourdelle. Nessuno di questi fu però in grado di sviluppare una propria declinazione della corrente impressionista come Medardo Rosso. Sua peculiarità, l'uso di cera applicata su sagome in gesso per rendere un effetto vibrante, morbido e dai contorni indefiniti. Questa tecnica risultò particolarmente efficace nella resa dei contrasti tra luci ed ombre, opacità e trasparenza. Il materiale ideale per un artista impressionista. Tuttavia, la cera è un materiale instabile, facilmente deteriorabile nel tempo. Molto contemporaneo, in tal senso (alla Biennale di Venezia l'artista Roberto Cuoghi ha esposto delle sculture in materiale organico, simile ad un impasto per il pane, volutamente degradabili), ma forse non il massimo per un collezionista attento anche alla conservazione dell'opera nel tempo. Per questa ragione le opere di Medardo Rosso in "cera su gesso" sono oggi conservate in teche di cristallo. Per Medardo Rosso, probabilmente questa tecnica presentava anche un vantaggio economico, dal momento che gli consentiva di realizzare "in proprio" repliche delle sue opere a basso costo, senza dover incorrere nei costi di fonderia. Una magnifica collezione di sue opere è conservata presso la GAM di Milano. Tra i suoi soggetti preferiti, i volti dei bambini.
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